sabato 17 dicembre 2016

Latino sì, latino no, latino? Boh!

Altre volte ho affrontato su questo blog la vexata quaestio se il latino debba ancora esistere al liceo scientifico o debba sparire per sempre. Sembra che nell’ottica dei nostri onorevoli ministri del MIUR la questione non venga affrontata che in misura molto limitata, direi anzi che il pensiero della permanenza dell’insegnamento del latino non tocchi che tangenzialmente i pensieri dei legislatori. A tale proposito il liceo scientifico di Quartu Sant’Elena, che nel passato ha vantato un’alta qualità di preparazione dei suoi studenti portando al diploma di maturità molti eccellenti giovani, da un quinquennio a questa parte ha registrato un progressivo abbandono di questo insegnamento, a favore di nuovi e più attuali indirizzi didattici, per esempio l’indirizzo informatico e quello tecnologico.
Con l’introduzione di tali nuove prospettive come possibilità di scelta per i giovani, che dopo la scuola secondaria di secondo grado si trovino a scegliere il percorso di studi superiori, risulta molto più allettante un percorso di tipo tecnologico o informatico che quello più tradizionale, orientato agli studi umanistici. Dunque, potendo scegliere, i nostri ragazzi si orientano più volentieri verso questi percorsi. Così è accaduto che , con il passare degli anni, i corsi con l’insegnamento del latino si siano progressivamente ridotti, fino a raggiungere un pericoloso limite di quasi-estinzione. Si è ipotizzato negli altri post di questo blog quali possano essere le possibili cause di questo abbandono, ma è pur vero che l’analisi non serve a niente se la politica scolastica non fa nulla per promuovere l’affezione verso questa lingua e questa cultura latina che è stata ed è tuttora la pietra miliare della nostra identità. Accade allora che, mentre in alcune parti del mondo , per esempio negli USA l’insegnamento del latino sta prendendo quota diventando segno distintivo della qualità di un indirizzo di studi, in Italia si scoraggino gli studenti dall’intraprendere un indirizzo che contempli l’insegnamento di questa disciplina, magari paventandone la difficoltà e la necessità di grande impegno, quando addirittura non l’inutilità. Pertanto oggi 16 dicembre 2016 presso il liceo scientifico “Brotzu” di Quartu Sant’Elena, nell’ambito delle attività di orientamento alla scelta degli istituti superiori da parte degli studenti che entro il 2017 conseguono la licenza media, la prof.ssa Antonella Pingiori ha portato in scena una pièce teatrale dal titolo Che me ne faccio del latino con un riferimento scherzoso ad una vecchia canzone di Morandi degli anni ’70, per dimostrare come la lingua latina sia base e fondamento della nostra cultura. E come la conoscenza di questa lingua classica, faccia veramente la differenza per la completezza e per la preparazione generale di ogni ragazzo. Riportiamo alcuni momenti della divertente pièce teatrale svoltasi alla presenza di alunni delle scuola medie ospiti, dei genitori, della dirigente dell’IIS “Brotzu”, dell’assessore alla cultura del comune di Quartu S.E. e dell’ispettore Valter Campana ex dirigente di questa scuola. E che tristezza vedere all'uscita di questa scuola, nel muro di fronte lungo la via Pitz'e serra la scritta riportata nell'ultima foto!

lunedì 12 dicembre 2016

sabato 8 marzo 2014 Corso di scrittura e narrazione

Foto ricordo del primo laboratorio di scrittura e narrazione con il docente Giulio Mozzi. Etichette: Chi siamo, Convegni, Corsi e laboratori, Eventi, Presentazioni, Presidenza, Scrivici, Segreteria Ubicazione: Europa Breve sintesi del laboratorio Si è concluso il laboratorio di scrittura e narrazione organizzato dal CIDI di Cagliari con soddisfazione di tutti i partecipanti. Questo è il primo laboratorio di scrittura che la nostra associazione ha organizzato e speriamo possa essere il primo di una serie articolata in cui affrontare gli aspetti più significativi delle tecniche di narrazione. Inventio, nucleo narrativo ,conflitto questi i temi sviluppati durante gli incontri con il docente Giulio Mozzi . Definizione del nucleo narrativo e suo sviluppo, come si costruiscono le relazioni tra i personaggi , le tre parti costitutive di una narrazione- scene, riassunti, elusioni- questi gli argomenti su cui il docente ci ha fatto riflettere a lungo e ha articolato il confronto tra tutti i partecipanti. E ancora l’importanza degli oggetti nella narrazione che devono ritornare nel corso della storia perché nulla sia lasciato in sospeso. La compattezza della narrazione è infatti una condizione essenziale perché una storia funzioni. Infine la specificazione dei generi letterari che hanno delle caratteristiche narrative cui il narratore si deve attenere e ancora le narrazioni letterarie che non rientrano in alcun genere o ne comprendono diversi. Altro elemento fondamentale della narrazione: la credibilità. Su questo aspetto il docente ha molto insistito illustrando, con esempi molteplici tratti dai classici, come sia possibile rendere credibili segmenti narrativi frutto dell’invenzione dell’autore. Le notizie su Giulio Mozzi sono qui. C.I.D.I. di Cagliari Il Cidi di Cagliari nasce contemporaneamente al CIDI nazionale. L'attuale configurazione data invece a partire dall'anno 1999, anno in cui è stato ricostituito sotto la presidenza di Rosamaria Maggio. Il Cidi di Cagliari rappresenta la regione Sardegna nella segreteria nazionale Non esiste una struttura regionale. In Sardegna esistono altri due CIDI e cioè quello di Nuoro e quello di Sassari. Ogni gruppo CIDI è indipendente da tutti gli altri per quanto riguarda l'amministrazione e la programmazione delle attività che sono legate al territorio e nascono dalle esigenze e dai suggerimenti di tutti gli iscritti. Una volta l'anno viene organizzato il coordinamento di tutti i CIDI d'Italia per un confronto e concordare una linea di azione orientata alla democrazia e alla libertà.