Non so quanti di voi siano in
pensione e da quanti anni.
Non so neppure quanti di voi
siano curiosi ogni mese di andare sul sito dell’Inps per visualizzare il
cedolino della propria pensione.
Mi piacerebbe fare un piccolo
excursus per constatare quanti , dei pensionati, ogni mese vanno a fare questo
controllo.
Certo, so anche che molti tra noi
hanno lavorato con i computers almeno negli ultimi dieci-dodici anni della
propria vita lavorativa e dunque non hanno difficoltà a districarsi nei meandri
della rete.
Ci sono però molti pensionati che
non hanno avuto questa fortuna. Chissà, penso ad esempio a tutta la serie di
collaboratori ( una volta si chiamavano bidelli, termine adesso caduto in
disuso e dal suono diventato quasi offensivo)
nelle scuole, oppure agli operatori tecnologici dei comuni, oppure
ancora a tutta i pensionati non statali che hanno svolto mansioni di
tipo pratico.
A costoro penso.
Penso a loro in specie tutte le volte
che vado a controllare nel sito dell’Inps il mio cedolino della pensione.
E,
ogni santa volta, non riesco a trattenermi dall’imprecare contro l’imbecillità
di coloro che , evidentemente, con sprezzo palese degli utenti- di questi
utenti!- gestiscono il portale dell’istituto in questione.
Dico: potrebbero prendere lezioni
da chi gestisce i siti commerciali, visto che questi ultimi sono così facili da
consultare, in considerazione che i soldi te li richiedono.
Evidentemente è
quando te li devono dare che si inceppa tutto il meccanismo. Quasi non sia un
tuo diritto e un loro dovere, ma un tuo dovere spremerti le meningi e
allungare ad libitum la tua soglia di sopportazione e un loro diritto pensare
secondo la logica del “ tanto sei tu che hai bisogno, noi procediamo secondo
quanto è per noi più conveniente”.
Anche gli informatici dell’Inps
sono dipendenti statali e come tali si allineano alla logica del cittadinoutenteugualesudditoechesiarrangi.
Io non sono una persona proprio a
digiuno di tecnologia, visto che so gestire un blog e qualche altra cosina.
Però…però.
Ogni mese, quando entro nel sito dell’Inps per controllare il mio
cedolino e vedere quante trattenute ho avuto, quante tasse ho pagato tra Irpef,
tasse comunali, tasse regionali e balle varie, ho i miei problemi. Cosa volete,
sono una che non si accontenta. Nel senso , cioè, che voglio vedere fin nei
minimi dettagli, quanto lo stato mi taglieggi ogni mese questa unica fonte di
reddito che ho.
E qui casca l’asino.
Allora.
Allora le operazioni da fare sono
queste: ricercare il sito che a suo tempo avevo memorizzato tra i preferiti e la cui dicitura , viceversa, cambia ogni due-tre mesi. Una volta trovato il sito, mi devo
autenticare, poi devo accedere ai servizi. Tra questi servizi, devo scegliere
quelli che vengono definiti: servizi per il cittadino ( gli altri suppongo
siano per chi? Per gli abitanti del deserto, delle zone rurali non accatastate, per i nomadi o per coloro che
sono dispersi su qualche isola oceanica…boh). Una volta entrata trovo almeno
una trentina di servizi , e tra questi, almeno cinque o sei che riguardano le
pensioni. Tra questi ultimi devo scegliere quelli che portano la dicitura:
servizi ex INPDAP, perché sono un’insegnante ( faccio fatica a definirmi un’ex
insegnante, perché noi insegnanti siamo come i preti, anche in pensione,
rimaniamo insegnanti. Abbiamo avuto il crisma, il sacramento). A questo punto
non è mica finita: bisogna scegliere un servizio. Quale? Direte voi. Uno pensa
all’Inps e viene in mente la parola: pensioni. E invece no! Ci sono tre o
quattro voci tra cui scegliere proprio: pensioni. Altrimenti rimani a vagare
ancora per i meandri della rete e hai il tempo di informarti su tutte le leggi
e leggine e provvedimenti e commi vari che , certo, un domani potrebbero
tornarti utili. Tipo, per esempio, quando deciderai di andare a chiedere un
prestito per farti curare in clinica privata e operarti a pagamento, visti i
servizi sanitari che lo stato ci propone.
Comunque, andiamo avanti, perché non
è finita.
Il sistema ti richiede ancora di scegliere, tra cinque o sei opzioni,
quella dove compare la parola pensioni
che puoi individuare tra le scritte delle opzioni stesse, oppure inserire nel
campo in bianco. Eccoti finalmente alla meta agognata.
Ci siamo (pensi).
Clicchi e ti compare una
schermata: consultazioni cedolini, elenco cedolini e accesso. Se sei dotato di
forte intuito e prontezza di dito, potrai finalmente visualizzare il tuo
dannatissimo cedolino e renderti conto di: quante tasse hai dovuto pagare per
il mese, quante trattenute Irpef ti hanno fatto, che conguagli ti hanno
conteggiato e decurtato e solo ora finalmente, asciugandoti una lacrima fantozziana,
potrai salvare nel tuo pc il tuo
striminzito e pietoso cedolino.
Ah, dimenticavo…la password d'accesso viene
cambiata in media ogni sei mesi.
Per sicurezza, dicono.