domenica 1 maggio 2016

Signore e signori Albano e Romina Power

Ci mancavano .   Romina e Albano sono al centro del cuore di tutti gli italiani. A giudicare dalla quantità di presenze all’arena di Verona nello spettacolo dal vivo del 29 maggio 2015, dobbiamo proprio riconoscerlo: i due ex sposi, di nuovo insieme su altre basi, sopratutto quella economica, ieri sera hanno avuto un successo strepitoso di share televisivo, superato solo da quello di Maria De filippi su canale cinque, anche se lo spettacolo era in seconda replica.
Con la sua corposità rassicurante, Romina ha fatto gli onori di casa sul palco dell’Arena. Si vede che questo è il ruolo che le si addice di più, ruolo nel quale si sente assolutamente a suo agio con quella giusta amabilità, quel sorriso aperto e offerto a tutti gli astanti, ex marito compreso, a tutti gli ospiti che  non sono riusciti , nonostante tutta la buona volontà, a liberarsi dalla melassa con cui i due ex bravi ragazzi li hanno avvolti.
Devo dire che non ho visto tutto lo spettacolo: sono arrivata nel momento in cui Romina , avvolta in un luccicante sari,  cercava di coinvolgere Kabir Bedi nel ballo del qua qua.
Gli ha mostrato con dovizia di particolari tutti i movimenti raffinatissimi attraverso i quali  il malcapitato Kabir, dall’alto della sua la sua stazza, avrebbe dovuto farle da specchio. Infine, dopo tutte le minuziose spiegazioni, i due si sono esibiti persino con un ancheggiamento molto edificante per tutto il pubblico pagante e partecipante.
Per i più giovani c’era comunque una maxi proiezione delle fotografie dell'ex coppia perfetta di quarantanni prima. Ma anche per i più attempati , giusto per rinfrescare la memoria, per non dimenticare come eravamo.

Naturalmente non è mancata l’ineffabile canzone “felicità”  ottima da ammannire al pubblico, vista la storia molto edificante della separazione durante la quale , in televisione e nei giornali, Albano e Romina se ne sono dette di tutti i colori. Bilanciando con maestria i pezzi di musica lirica e della canzone classica  italiana, Albano ha gestito questa seratona dal titolo maestoso e pretenzioso, diciamolo pure, “Signore e signori Albano e Romina Power”, esattamente come il suo pubblico si aspettava. Un’unica novità: accanto al nome di Romina anche il suo importante cognome. Forse perché il pubblico non la confondesse con la Romina ex Carrisi?  Hanno fatto bene a metterlo quel cognome, perché altrimenti, a parte la stazza dei due anziani coniugi, che cosa ci avrebbe fatto pensare che il concerto porta la data del duemilaquindici e non quella del millenovecentoottanta? Tutto è come sempre, i due artisti sono rimasti lì, immobili come le cariatidi. D'altronde anche il pubblico , forse, è sempre lo stesso. Insomma, nel giro di due ore abbondanti, è sfilata davanti a noi, nel piccolo schermo, la ex famiglia Carrisi pietrificata nel suo ruolo pubblico. Famiglia gestita come un’azienda  capace di   trasformare in un grande business  un mélange di canzoni, famiglia, amici e parenti, ammiccando ad un pubblico tradizionale e conservatore, avvolto, come tutti gli altri artisti ospiti, nella panìa musical-sentimentale  evidentemente irrinunciabile. Insomma, pane per i  denti di questo pubblico. Unico slancio e inattesa innovazione il pezzo di Yari Carrisi. Meno male. Ogni tanto fa bene prendere le distanze. Anche da una famiglia famosa. E la chiusa? Romina legge una sua poesia che certo non sfigura al confronto di quelle premiate nei concorsi di provincia.
E Albano che fa? Intona con la sua possente voce la lacrimevole canzone del dopoguerra "Mamma son tanto felice" mentre il pubblico dell'arena gli tributa un boato di applausi. E forse anche quello del piccolo schermo. Quando si dice: il potere salvifico della televisione.